14/03/2022 VENEZIA – Sabato monsignor Francesco Moraglia ha voluto recarsi personalmente in visita al centro Caritas di Castello che ha accolto le prime famiglie in fuga dalla guerra in Ucraina. Un incontro molto toccante nel quale il Patriarca ha voluto lanciare un forte messaggio di condivisione. || Dopo aver aperto le porte del Centro Caritas, la nuova casa di accoglienza San Giuseppe, per i profughi in fuga dalla guerra, il Patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia, ha voluto incontrare personalmente le famiglie che hanno trovato rifugio “alla Tana”  “Colpito dai loro sguardi” – ha detto il Patriarca. L’invito del Patriarca perciò è che ognuno, in questo momento così delicato, possa fare la sua parte donando quello che può. Lo sviluppo assunto dalla crisi ucraina ha spinto il Patriarcato di Venezia ad attivarsi immediatamente per porre in atto tutte le azioni di sostegno e vicinanza con il popolo ucraino e tutte le persone coinvolte in questo conflitto. Innanzitutto, si legge in un comunicato, la preghiera, “unica arma che fa tacere le armi e riesce a spuntare le armi degli uomini”, ha detto il patriarca Francesco Moraglia nella veglia di preghiera nella basilica della Salute. Mercoledì 2 marzo alle 20.30, si è tenuta un’altra veglia presso la basilica cattedrale di San Marco “per pregare assieme ai fratelli cristiani delle altre confessioni”.Per quanto riguarda gli aiuti umanitari la Caritas diocesana ha attivato il confronto con la Caritas dell’Esarcato apostolico per i fedeli cattolici ucraini (dal quale dipende la comunità cristiano cattolica ucraina presente a Venezia) e il Comune di Venezia dal quale sono emerse le seguenti indicazioni: la Caritas ucraina ha manifestato la preferenza per gli aiuti in denaro piuttosto della raccolta di beni che sarebbe difficile far giungere fisicamente in Ucraina. Il denaro raccolto verrà poi utilizzato dalla Caritas ucraina per comprare direttamente i beni necessari in Polonia o nei paesi limitrofi. La diocesi di Venezia provvederà a versare le offerte pervenute alla Caritas locale.È stata inoltre segnalata la necessità di alcuni beni: cibi in scatola e a lunga conservazione; medicinali e prodotti per il primo soccorso: garze, disinfettante, asciugamani in microfibra, bende, alcool, mascherine, guanti; pro – Intervistati MONS. FRANCESCO MORAGLIA (PATRIARCA DI VENEZIA) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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