06/06/2025 FELTRE – All’ospedale di Feltre è stato presentato il progetto “C’è da fare safe teen” rivolto agli adolescenti che vivono situazioni di grave disagio psichico e alle loro famiglie. Ospite d’onore Paolo Kessisoglu, presidente dell’Associazione “C’è da fare”. || Un aiuto concreto per gli adolescenti che attraversano momenti di grande fragilità psicologica. E’ l’obiettivo del progetto “C’è da fare – Safe Teen” che l’Ulss Dolomiti è pronta ad avviare con il sostegno concreto dell’associazione fondata da Paolo Kessisoglu, “C’è da fare” che l’ha già lanciato e sperimentato con successo al Niguarda di Milano.All’ospedale di Feltre l’incontro con l’associazione “C’è da fare”, nata 3 anni fa per prendere per mano le fragilità dei ragazzi riavvicinandoli man mano alla vita e alla quotidianità. Per Safe Teen, “C’è da fare”, con il sostegno generoso di Clivet è riuscita a mettere a disposizione dell’Ulss 1 60 mila euro. Concretamente il progetto sarà declinato con l’attivazione di interventi ambulatoriali ad alta intensità per 10 adolescenti tra i 12 e i 17 anni: una goccia nel mare, rispetto ai bisogni emersi nel post pandemia, detonatore di sintomatologie che serpeggiavano da tempo, silenti, fra i giovani. Un modello integrato, che punta sulla prossimità e la continuità delle cure perchè quando si parla di salute mentale c’è davvero tanto da fare. – Intervistati PAOLO KESSISOGLU (PRESIDENTE ASSOCIAZIONE “C’E’ DA FARE ETS”), SILVIA ROCCHI (DIRETTRICE GENERALE ASSOCIAZIONE “C’E’ DA FARE ETS”), CRISTINA MICHELUZZI (DIRETTRICE UOC INFANZIA ADOLESCENZA FAMIGLIA ULSS 1), GIUSEPPE DAL BEN (COMMISSARIO ULSS 1 DOLOMITI) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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