26/09/2024 TARZO – Tragedia familiare a Tarzo. 89enne spara alla testa alla moglie poi si punta l’arma contro e fa fuoco. A trovare i due coniugi, senza vita il genero che doveva acompagnare l’anziano in ospedale per un intervento chirurgico || Colmaggiore di sopra, piccolo borgo di Tarzo. In questa casetta alle prime luci dell’alba si è consumata la tragedia. Almeno 4 i colpi di pistola che hanno squarciato il silenzio di un quartiere tranquillo. A trovare i corpi senza vita di Giancarlo Gaio, 89 anni e della moglie Cesira Bianchet, 82enne, il genero. «Si li ho trovati io». Poche parole, il dolore straziante. Lui che solo 4 anni fa aveva perso la moglie Dorotea, figlia della coppia. Alle 6 e 30 era andato a prendere l’89 enne per portarlo in ospedale dove doveva sottoporsi ad un intervento chirurgico. E’ entrato e si è trovato di fronte la scena agghiacciante. La donna sul letto, ancora in camicia da notte, raggiunta da due colpi. Lui a terra ai piedi del letto, un colpo alla nuca. La pistola ancora in mano. Immediata la chiamata ai soccorsi e ai carabinieri. Giancarlo Gaio da tempo non andava piu al poligono. L’arma con la quale ha fatto fuoco la deteneva per uso sportivo. Una vita difficile quella dei due coniugi, scandita da momenti drammatici come la morte 4 anni fa della figlia Dorotea Un dolore impossibile da superare per i due anziani. Poi la malattia dell’89 enne, una caduta della moglie qualche giorni fa, che le aveva procurato delle lesioni, la paura del futuro, il timore dell’ennesimo intervento chirurgico che lo avrebbe costretto in ospedale per qualche giorno, lasciando la compagna a casa da sola. Un futuro che Giancarlo non vedeva più. Stanco di combattere, diceva agli amici. Tutto questo lo avrebbe portato ad un decisione che non lasciava nessuna speranza. Nel biglietto lasciato a casa, poche righe, le sue ultime volontà. Sul posto l’anatomopatologo Albereto Furlanetto e il Pm Gabriella Cama che ha già disposto l’esame autoptico sul corpo dei due coniugi. I corpi sono stati portati all’obitorio dell’ospedale di Treviso. In questo borgo è calato il silenzio di un dolore immenso e di una disperazione chiusa tra le mura di questa casetta. – Intervistati GRAZIANO FOGLI (Genero), Ten. Col. STEFANO MAZZANTI (Com. Reparto Operativo Carabinieri Treviso) (Servizio di Daniela Sitzia)


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