27/11/2023 TREVISO – Molestie, violenze fisiche, verbali e psicologiche sui luoghi di lavoro. All’ospedale Ca’ Foncello, il punto dei sindacati con avvocati, psicologi e consiglieri di parità. Le donne, le più penalizzate. Il caso di una minaccia con proiettile ad un’operatrice dell’Ulss2 || Una pallottola lasciata sulla scriviania e la minaccia di sapere dove abita la psicologa. E’ uno degli ultimi casi di gravi aggressioni ai danni del personale sanitario all’interno dell’ Ulss2 avvenuto nell’ambito dei colloqui del consultorio di neuropsichiatria infantile. Una storia di maltrattamenti, per cui il giudice tutelare aveva previsto l’allontanamento del minore e della madre in residenza protetta e che ha visto scatenare la rabbia del padre, poi degenerata. Il fatto, che risale a circa due mesi fa, non ha lasciato indifferenti azienda sanitaria e sindacati. Dopo il caso della pallottola lasciata sopra la scrivania, l’Ulss2 ha allargato la convenzione con i Vigilantes: non più la loro presenza solo nei pronto soccorso. Cercare di arginare tutti i tipi di violenza sui luoghi di lavoro, è il tema su cui hanno dibatutto sindacati ed esperti all’appuntamento formativo tenutosi all’ospedale Ca’Focello. Ben 20 i casi presi in carico dalla consigliera di Parità territoriale provinciale da inzio anno: molestie, violenze di genere, aggressioni verbali e fisiche, il quadro della Marca non si discosta dalla media del Paese: sono le donne le più colpite. Il monito dei sindacati: «Le leggi ci sono, applichiamole». – Intervistati FRANCESCO BENAZZI (Direttore Generale Ulss2), SARA TOMMASIN (Segretaria Funzione Pubblica Cgil Treviso), GIANLUCA FRAIOLI (Segr. Gen. UIL Treviso) (Servizio di Edy Caliman)


videoid(Ombx8-PsUHM)finevideoid-categoria(a3treviso)finecategoria