29/09/2023 TREVISO – Dura presa di posizione della Uil dopo le operazioni delle forze dell’ordine nella Marca che hanno scoperto lavoratori in nero o alloggiati in strutture fatiscenti. «Sembra tornata la schiavitù» dicono i sindacati || «Siamo alla follia pura: persone costrette a lavorare senza contratti, senza norme di sicurezza, alloggiate in case fatiscenti. Se non lo avessimo letto, faremo anche fatica a crederci: sembra di tornare nell’800 quando vigeva la schiavitù negli Stati Uniti d’America» Gian Luca Fraioli, coordinatore della Uil Treviso, insieme a Giuseppe Bozzini, segretario regionale Uila intervengono così dopo le ultime operazioni delle forze dell’ordine di questi giorni nella Marca. Lavoratori, soprattutto stranieri, regolari e no impiegati in agricoltura, o come scoperto a Maserada e San Biagio di Callalta trovati poi a vivere in condizioni igienico sanitarie a dir poco precarie. Per il presidente di Unioncamere Veneto Mario Pozza è necessaria una seria riflessione sul tema dell’accoglienza dei lavoratori stranieri di cui il mondo economico ha sempre più bisogno. Declinare in chiave politica quella che è stata la carta vincente dell’imprenditoria veneta è per il presidente Pozza la strada da percorrere per evitare pericolose tensioni sociali. Intanto i sindacati chiedono con urgenza un tavolo con i Comuni, con la Prefettura e le organizzazioni datoriali di categoria «per fare il punto su questa drammatica situazione, e comprendere insieme, concludono Uil e Uila, quali possano essere ulteriori strumenti utili da adottare in provincia di Treviso per contrastare il caporalato e non leggere più pagine così vergognose». – Intervistati MARIO POZZA (Presidente Unioncamere Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)


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