13/09/2023 VENEZIA – Il Comune ha approvato il contributo d’accesso a Venezia, ma la seduta del Consiglio si è svolta in un clima incandescente in cui si sono scontrate visioni opposte della città. || Il faccia a faccia ravvicinato tra Gianfranco Bettin e Luigi Brugnaro rappresenta il momento di maggiore tensione e rimarrà il simbolo del consiglio comunale di Venezia che per la prima volta in Italia ha stabilito che per entrare in una città bisognerà pagare.Ufficialmente si discute del contributo d’accesso da far pagare per una trentina di giorni all’anno per far visitare Venezia, ma in realtà quello che va in scena a Ca’ Farsetti in un’interminabile e molto partecipata seduta di consiglio più volte interrotta è uno scontro più ampio tra visioni profondamente diverse della città e di quello che dovrebbe essere il suo futuro.La presidente del Consiglio Ermelinda Damiano deve interrompere la seduta più di una volta. Seppur diverse nei modi e nei contenuti le contestazioni hanno spesso come filo conduttore la richiesta di un confronto più bilanciato nei tempi e più partecipato negli interventi, si tratti di alcuni cittadini che avevano chiesto di intervenire – come poi effettivamente è successo – si tratti dei soli 4 minuti concessi ai consiglieri.Con 24 voti favorevoli del maggioranza di centrodestra e 12 contrari dell’opposizione il contributo d’accesso è stato approvato com’era nelle previsioni. Per 20 o 30 giorni, l’anno prossimo, il turista giornaliero che arriva da fuori del Veneto dovrà pagare 5 euro. Ma l’argomento è quasi finito in secondo piano. Il vero appuntamento a cui tutti guardano e su cui si è consumato parte del dibattito in aula è la commissione dell’Unesco che tra poche ore inizierà a discutere il “dossier Venezia” per decidere se inserire o meno la città nell’elenco dei siti in pericolo. Non per guerre o catastrofi naturali, ma per turismo di massa. (Servizio di Filippo Fois)


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