06/09/2023 CONEGLIANO – Omicidio Ceschin. I killer avrebbero ucciso Margherita ma non sarebbero stati pagati. Intanto gli investigatori stanno indagando per chiudere il cerchio: mancano ancora gli esecutori materiali del delitto ancora all’estero || Il compenso per la morte di Margherita Ceschin, la 72enne uccisa barbaramente nella sua abitazione di Conegliano non sarebbe stato elargito. Gli arresti sarebbero arrivati prima che i due presunti mandanti, l’ex marito della vittima Enzo Lorenzon e la sua attuale compagna Dileysi Guzman, potessero “pagare” la tariffa pattuita. Questa l’ipotesi più accreditata dagli inquirenti. Mentre, nelle ore scorse sono stati dissequestrati i 25 mila euro, comparsi improvvisamente nel conto corrente di una domenicana, conoscente degli indagati: soldi che secondo alcune intercettazioni parevano essere il compenso. In realtà la donna, avrebbe dimostrato che la somma l’avrebbe ricevuta a titolo di assegno divorzile “una tantum” dall’ex coniuge italiano con il quale aveva firmato l’accordo di divorzio. Insomma nulla a che fare con l’omicidio. Intanto i carabinieri stanno lavorando per chiudere il cerchio su questo delitto. Mancano ancora i due mandanti dell’atroce assassinio, gli esecutori materiali, arrivati a Conegliano per uccidere Margherita e poi tornati in Spagna. In carcere, rimangono i due domenicani, un esecutore ed un intermediario e l’ex marito di Margherita. Nelle ore scorse ha giurato il perito nominato dal giudice per le indagini preliminari, incaricato di effettuare, con la formula dell’incidente probatorio, un esame clinico che dica se le condizioni di Enzo Lorenzon siano o meno compatibili con il regime carcerario. La visita del perito si svolgerà il 18 settembre prossimo. Il medico avrà poi sessanta giorni per il deposito della perizia. Mentre il Tribunale del Riesame ha scarcerato la compagna, di Enzo Lorenzon, Dilesyi. (Servizio di Daniela Sitzia)


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