26/08/2023 TREVISO – Dopo l’aggressione alla barista di Cornuda, torna a far discutere chi applica maggiorazioni per chi paga con il Pos. Al di là della ferma condanna dell’epsiodio, Ascom chiarisce: «Pratica vietata» || Premessa la ferma condanna sull’aggressione avvenuta al Bar Dam di Cornuda, l’indicazione che proviene da dalla Presidente di Fipe e Unascom di Treviso non lascia margine di dubbio. Maggiorazioni sugli scontrini che non possono quindi essere applicate se si paga con bancomat. Possibile, quindi, che il bar di Cornuda, venga segnalato all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, alla quale poi spetta erogare le sanzioni. Pagamenti elettronici che tornano al centro del dibattino anche alla luce dei fatti di cronaca di questi giorni. Una maggiorazione legalmente riconosciuta, di solito del 10 o del 20%, a discrezione dell’esercente, che viene applicata per i servizi offerti ai clienti. Spesso serve a rientrare in diverse spese, tra cui quella di mantenimento dei plateatici. Resta, però, la problematica dei costi dei servizi pos che gravano soprattutto alle piccole imprese. E’ del 31 luglio la firma da parte delle associazioni di categoria, sistema bancario, circuiti e Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’accordo che mira a ridurre il costo per le transazioni inferiori ai 30 euro e che prenderà avvio dopo l’estate. – Intervistati DANIA SARTORATO (Presidente Fipe e Confcommercio Unione provinciale Treviso
) (Servizio di Edy Caliman)


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