10/06/2023 MESTRE – Il bimbo che aspettava è nato morto nell’ospedale di Mestre, lei resta ricoverata alcuni giorni in rianimazione. La famiglia della donna ha presentato un esposto in procura. || Una 26enne bengalese e residente a Mestre da poco ha presentato un esposto ai carabinieri perché si faccia chiarezza su quanto le è accaduto: lo scorso 12 maggio, nell’ospedale all’angelo, il bambino che attendeva è nato morto e lei ricoverata in rianimazione.La donna, che fino a pochi mesi fa viveva in Sicilia, si era trasferita con la famiglia durante la gravidanza. Secondo quanto ricostruito dai suoi legali, nel 2021 ha dato alla luce un bambino con parto cesareo che le aveva causato dei problemi. Questa seconda gravidanza sembrava più regolare, almeno secondo quanto stabilito da un consultorio del catanese e così, dopo il trasferimento, dall’ospedale di Venezia e da Villa Salus. Successivamente anche l’ospedale dell’Angelo, durante una visita il 14 aprile, avrebbe confermato che la gravidanza procedeva regolarmente. Ma all’appuntamento dell’11 maggio, i medici, secondo quanto riportano i legali, avrebbero deciso di ricoverarla inducendole il parto attraverso degli ovuli e la sera avrebbe cominciato a sanguinare. Dall’ecografia si rilevava l’assenza di battito del piccolo: la donna sarebbe stata sottoposta a un cesareo d’urgenza il 12 maggio ma il piccolo Ahmed è nato morto, e lei ricoverata in rianimazione e dimessa il 31 maggio.«La valutazione in merito alle corrette modalità di gestione è stata eseguita nel pieno rispetto delle linee guida ministeriali e dell’Oms, e pienamente condivisa con la partoriente e i suoi familiari, replica l’ulss3. Anche la gestione dell’emergenza ha aderito ai protocolli necessari. L’azienda, vicina alla famiglia, si è messa a disposizione per ulteriori verifiche, ma rifiuta ogni ricostruzione non veritiera e ambigua, smentendo ogni insinuazione su altri casi di morte durante il ricovero ospedaliero avvenuti negli ultimi 12 mesi, in un reparto in cui si svolgono circa duemila parti ogni anno». (Servizio di Ilaria Marchiori)


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