23/05/2023 TREVISO – Crollo del ponte Morandi, le parole dell’ex ad di Edizione Gianni Mion sono considerate inattendibili dai difensori degli imputati. Ma l’ammissione che del possibile cedimento del manufatto già si sapesse dal 2010 ha scosso l’opinione pubblica a tutti i livelli. || «Del tutto prive di riferimenti oggettivi e riscontrabili e rese da un soggetto che all’esito dell’esame si è dimostrato inattendibile». Mentre i difensori degli imputati al processo per il crollo del ponte Morandi di Genova bollano così le dichiarazioni dell’ex ad di Edizione Holding Gianni Mion, l’ammissione del manager secondo cui già dal 2010 si sapeva che il manufatto era a rischio crollo ha prodotto l’ennesimo, duro contraccolpo per la famiglia Benetton. Nessuna dichiarazione da Alessandro Benetton, tornato al timone di Edizione nel gennaio 2022, in quell’occasione, così come nelle successive occasioni pubbliche, più volte aveva ribadito che «quel dramma peserà per sempre sulla famiglia» di Ponzano, aggiungendo: «Avremmo dovuto chiedere subito scusa». Le parole di Mion, ripetute fuori dall’aula di fronte ai cronisti, hanno scosso non solo l’opinione pubblica, ma anche il mondo politico. Ospite del direttore di Medianordest Luigi Bacialli a Focus, l’ingegnere, architetto e docente padovano Enzo Siviero si è detto dubbioso che ci fosse una reale consapevolezza della possibilità di crollo di un ponte ben progettato, ma in realtà, come si è visto poi, mal eseguito. – Intervistati ALESSANDRO BENETTON (Presidente Edizione), MARIO CONTE (Presidente Anci Veneto), ENZO SIVIERO (Ingegnere e architetto) (Servizio di Lina Paronetto)


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