10/02/2023 PADOVA – Inchiesta sui tamponi rapidi acquistati in Veneto nelle fasi più acute del covid. Oggi in tribunale a Padova sono stati rinviati a giudizio l’ex direttore generale di Azienda Zero Patrizia Simionato e il microbiologo Roberto Rigoli. Tutto era partito da un esposto di Andrea Crisanti. Il processo tra un anno. || Poche parole per bocca del suo legale, un leggero sorriso sul volto del microbiolo trevigiano Roberto Rigoli al termine dell’udienza preliminare che lo ha rinviato a giudizio assieme alla vicentina Patrizia Simionato ex direttore generale di Azienda Zero nell’ambito dell’inchiesta sui tamponi rapidi usati dalla Regione Veneto nel tracciamento dei contagi covid nelle fasi più acute della pandemia. Oggi Simionato era assente in aula e per lei ha parlato il suo difensore.INT. Avv. ALESSANDRO MOSCATELLI – DA 00.19 (si va) A 00.28 (Padova)Andranno entrambi a processo per falsità ideologica in atti pubblici commessa da pubblico ufficiale e turbativa nel procedimento di scelta del contraente. Rigoli è anche accusato di depistaggio. L’indagine era partita nel novembre del 2020 dopo un esposto fatto alla Guardia di Finanza dal professor Andrea Crisanti direttore della Microbiologia di Padova che in base ad uno studio riteneva che i tamponi rapidi della casa farmaceutica Abbott non fossero sufficentemente sensibili per rilevare il covid. Il processo inizierà esattamente tra un anno.INT. Avv. ALESSANDRO MOSCATELLI – DA 01.23 (mi dispiace) A 01.38 (magistrati)”Non vedo l’ora che inizi il processo, perché, come ho chiesto ripetutamente anche nel corso delle indagini, potrò essere ulteriormente ascoltato e raccontare come sono andate le cose” ha scritto in una nota il dottor Roberto Rigoli. Per i giudici, che si sono basati anche su intercettazioni telefoniche dei due imputati, il microbiologo avrebbe mentito quando affermava di aver effettuato i test tecnico scientifici sull’efficacia dei tamponi rapidi, acquistati in massa dalla Regione tra la prima e la seconda ondata del Covid. Secondo la difesa invece Rigoli non era tenuto a svolgere test scientifici perchè i tamponi antigenici erano marchiati e certificati dagli enti preposti, e quindi già regolarmente in commercio. Rigoli dunque si era limitato solamente a verificare le caratteristiche del prodotto poi acquista – Intervistati Avv. GIUSEPPE PAVAN (Legale di Roberto Rigoli), Avv. ALESSANDRO MOSCATELLI (Legale di Patrizia Simionato) (Servizio di Valentina Visentin)


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