27/01/2023 LONGARONE – La notizia ferale è arrivata ieri sera. Safilo è pronta a chiudere lo stabilimento di Longarone a fronte di ricavi in crescita dell’11 per cento. Stamattina la prima e ineludibile decisione da parte delle organizzazioni sindacali e delle rsu: assemblea e sciopero mentre in coordinamento con le sedi di Padova e Santa Maria di Sala si preparano iniziative durissime. || Clima teso, rabbia, volti scuri. Safilo, per bocca dell’ad Angelo Trocchia, ha dato mandato al proprio management di esplorare soluzioni alternative per lo stabilimento di Longarone, tradotto: si chiude. Il colpo di mannaia è stato sferrato ieri sera con un comunicato sibillino al termine di un incontro all’unità di crisi della Regione convocato dall’assessora Elena Donazzan.Più di 470 i lavoratori attualmente occupati, nei tempi d’oro furono 1300, 500 i posti persi nel 2019 durante la crisi finanziaria profonda del gruppo. Ma Longarone è un unicum: rispetto alle altre aziende nello stabilimento di sono i reparti di galvanica e di verniciatura, qui si è sempre avuto una produzione di qualità e di eccellenza. Oggi, a botta calda, la prima e ineludibile decisione delle organizzazioni sindacali che hanno convocato l’assemblea dei lavoratori e proclamato lo sciopero. – Intervistati DENISE CASANOVA (SEGRETARIA GENERALE CGIL BELLUNO), GIAMPIERO MARRA (SEGRETARIO FILCTEM CGIL BELLUNO), ROSARIO MARTINES (SEGRETARIO UILTEC UIL BELLUNO TREVISO), GIANNI BOATO (SEGRETARIO FEMCA CISL BELLUNO TREVISO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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