29/10/2022 ROMA – Autonomia. E’ fissato per mercoledì prossimo l’incontro tra il ministro agli affari regionali Calderoli e i presidente di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna || C’è una nuova data da segnare in rosso nel calendario dell’autonomia ed è quella di mercoledì prossimo quando il ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli incontrerà i presidenti di Veneto , Lombardia ed Emilia Romagna. Ancora da definire l’agenda ma sembra certo che i tre governatori Zaia, Fontana e Bonaccini che hanno portato avanti con modalità diverse l’iter per l’autonomia differenziata metteranno questo come primo punto all’ordine del giorno. In linea con l’accelerazione che il ministro intende dare al percorso che ha attraversato gli esecutivi che si sono alternati alla guida del paese in questi anni. Le intenzioni di Calderoli sono quelle di arrivare a un via libero del consiglio dei Ministri entro l’anno per poi procedere con l’ok ai decreti attuativi con una riforma generale del Testo Unico degli Enti Locali. “Realisticamente, conto nell’approvazione della bozza in consiglio dei ministri entro Natale e nel via libera ai decreti attuativi, quelli che traducono in intese concrete su competenze e risorse nell’arco della legislatura” ha annunciato lo stesso ministro che ha aggiunto: “Occorrono pazienza e spirito di confronto, senza pregiudizi, ho avuto da Salvini l’incarico di portare a casa l’autonomia e io sono abituato ad assolvere i compiti che mi affidano L’ho fatto in passato con il federalismo fiscale, con la semplificazione legislativa. Non voglio fallire ora” ha continuato Calderoli che sulla richiesta del Veneto delle 23 materie ha spiegato essere un’istanza legittima per poi aggiungere che dal suo punto di vista il federalismo differenziato dovrebbe essere un work in progress per consentire a Governo e Parlamento di legiferare con efficacia e alle Regioni di assorbire un riassetto istituzionale e organizzativo senza precedenti nella storia repubblicana. Oltretutto, ha concluso, la spesa pubblica in ballo sfiora i 300 miliardi annui, un’entità di risorse che suggerisce gradualità, magari una o due materie per volta anziché, conclude Ca (Servizio di Francesca Bozza)


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