29/09/2022 VENEZIA – Vi raccontiamo l’incontro a Venezia tra un insegnante di storia dell’arte di nazionalità russa, rifugiato al Lido perché in dissidio con le scelte di Putin, e la direttrice ucraina di una scuola paritaria a Kiev, accolta in Italia in fuga dalla guerra. Conoscendosi sono diventati amici. || Vi raccontiamo l’incontro a Venezia tra un insegnante di storia dell’arte di nazionalità russo, rifugiato al Lido perché in dissidio con le scelte di Putin, e la direttrice ucraina di una scuola paritaria a Kiev, accolta in Italia in fuga dalla guerra. Conoscendosi sono diventati amici.”Sono qui per dare voce alle tante persone che anche a Mosca e in Russia sono contrari a questa guerra”. Il primo, a parlare così, è Arsenj Petrov, russo e storico dell’arte emigrato in Italia perché dissidente dalle scelte di Putin. “Ci sono ucraini che non sono disposte far entrare nel loro cuore l’odio verso altre persone, solo perché di nazionalità russa, e sono pronti al dialogo con loro” – aggiunge Natalja Sukharevska, ucraina direttrice di una scuola paritaria a Kiev rifugiata in Italia dopo lo scoppio della guerra. Sono questi due passaggi del dialogo avvenuto tra due amici, pur delle due nazionalità opposte oggi in un conflitto drammatico e sanguinoso. Le loro testimonianze, durante la tavola rotonda dal titolo “Russa e Ucraina: futuri possibili dialoghi tra storie passate, presenti e futuri” promossa dall’ufficio Cultura del Patriarcato di Venezia, l’associazione culturale Edipo Re, il gruppo Caritas del Lido e la parrocchia di Sant’Antonio del Lido, alla presenza del Patriarca, monsignor Francesco Moraglia. La tavola rotonda si è tenuta nella sala Laguna del patronato di Sant’Antonio- La mattinata è stata aperta dal parroco di Sant’Antonio, don Renato Mazzuia, anche in veste di vicario foraneo del Lido, saluto della direttrice artistica dell’associazione “Edipo Re”, Silvia Jop, coordinata da don Francesco Marchesi, direttore dell’Ufficio culturale diocesano. E’ possibile un dialogo tra chi vede scoppiare bombe nella propria terra, e chi, suo malgrado, appartiene al Paese aggressore? la risposta di questo incontro al Lido è affermativa: sì è possibile. Cosa dirsi? A questo interrogativo hanno risposto concretamente, partendo dalle loro vite e vicende personali, Arsenj e Nata – Intervistati ARSENY PETROV (INSEGNANTE STORIA DELL’ARTE A MOSCA), NATALJA SUKAREVSKA (DIRETTRICE SCUOLA PARITARIA A KIEV) (Servizio di Lorenzo Mayer)


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