27/04/2022 ROMA – Questione del deflusso minimo vitale del fiumi, votato al Senato lo slittamento di due anni, come avevano chiesto i consorzi di bacino. Interessa in particolare bacino del Piave e del Brenta. Ma ora ha detto in aula il presidente della Commissione Agricoltura, il trevigiano Vallardi, il problema va affrontato alla sua origine. || Con 199 voti favorevoli, 15 contrari e 4 astenuti, il Senato ha approvato la risoluzione adottata all’unanimità dalla Commissione Agricoltura che stabilisce lo slittamento di due anni dell’entrata in vigore della normativa europea sul deflusso minimo vitale dei fiumi, che prevede un maggiore rilascio di portata e conseguentemente un minor prelievo d’acqua per l’irrigazione. La deroga è possibile quando il beneficio è minore del danno, e su questa tesi è passato lo slittamento. L’Italia e il Veneto, secondo il presidente della Commissione Agricoltura, il trevigiano Giampaolo Vallardi, non può permettersi in questo momento di togliere nutrimento alle colture. Ottenuto il via libera allo slittamento, il problema non si risolve, occorre, ha detto in aula Vallardi, intervenire alla base. Non è vero che in Italia non piova a sufficienza, il fatto è che mancano invasi, bacini di raccolta per usare l’acqua quando serve. – Intervistati GIAMPAOLO VALLARDI (Presidente Commissione Agricoltura Senato) (Servizio di Lina Paronetto)


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