21/03/2022 VENEZIA – Confindustria Veneto boccia il Decreto Energia del governo. Assieme agli imprenditori della nostra regione anche quelli lombardi e piemontesi || “Insoddifazione e preoccupazione”. E ancora: “Nel decreto manca la determinazione di cui c’è assoluto bisogno in periodi eccezionali come quello che stiamo vivendo”. Firmato i presidenti di Confindustria Veneto Enrico Carraro e i suoi omologhi di Lombardia, Francesco Buzzella, e Piemonte, Marco Gay . Destinatario, palazzo Chigi. Il Decreto Energia del governo non trova la sponda delle imprese, che anzi rilanciano l’allarme: “intervenire immediatamente, con ogni misura possibile e sostenibile, per compensare l’aumento dei costi dell’energia – anche attraverso un tetto sui prezzi – e gli effetti delle sanzioni legate alla guerra “. Perchè la situazione è gia oltre il baratro. La trasparenza del mercato energetico – continuano le confindustrie del Nord – deve “poter permettere di legare al costo delle forniture il prezzo al cliente, non ai valori oscillatori delle speculazioni quotidiane, e anche il sistema fiscale che grava sui prodotti energetici va reso lineare, chiaro e trasparente. Non è possibile che le imposte raddoppino il costo del carburante e siano la sommatoria di accise accumulate nei decenni”. Insomma, il taglio dei 25 centesimi serve a ben poco. Gli industriali continuano: “La scelta di intervenire con sconti e ristori temporanei limitati nel tempo e negli impatti è in contrasto con le previsioni, anche quelle meno pessimistiche, di alti livelli dei prezzi sui mercati energetici prolungati nel tempo. Il Paese – concludono – deve definire rapidamente un vero e proprio Piano Energetico nazionale che preveda un nuovo mix di forniture e fontI” – Intervistati ALESSANDRA POLIN (Delegata Internazionalizzazione Assindustria VenetoCentro) (Servizio di Nicola Zanetti)


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