07/03/2022 TREVISO – Indagini sulla banda di giostrai sgominata dai Carabinieri e specializzata negli assalti a bancomat e postamat. Nel mirino degli investigatori il tesoretto accumulato con i colpi. || 180 mila euro, un vero e proprio tesoretto quello ricavato dagli 11 arrestati nella maxi operazione dei carabinieri. Le indagini dei militari dell’arma sono tutt’altro che concluse: ora si scava ancor più a fondo. Come sfruttavano i soldi dei bottini? nell’acquisto di case, auto?. Tutto è da accertare. Ma gli inquirenti stanno anche cercando appurare se percepissero, forme di sussidi come il reddito di cittadinanza. Fra i sequestri dei carabinieri di Treviso, due auto di grossa cilindrata. Una sicuramente utilizzata per i colpi, per l’altra invece c’è il sospetto che sia stata acquistata con i soldi dei furti. Sono una quindicina i colpi tra quelli tentati e quelli messi a segno nel Triveneto. Le manette sono scattate per 8 persone, residenti nel trevigiano e 3 hanno invece l’ obbligo di dimora. Tutti sono indiziati di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati. La banda aveva la sua sede operativa, in un’abitazione con garage a Mareno di Piave. Per gli assalti utilizzavano delle marmotte, ordigni rudimentali ma potentissimi che infilavano nelle fessure dei bancomat. Si tratta di azioni criminali, compiute tra la fine del 2020 e per tutto il 2021. Fino a sabato mattina quando in un blitz, gli investigatori li hanno fermati ed arrestati. E così una volta assicurati alla giustizia ora si cercano ulteriori risvolti. Il tesoretto è stato sicuramente reinvestito in qualche altra attività. Saranno i militari dell’arma a stabilire se hanno acquistato beni mobili o immobili. E mettere i sigilli. (Servizio di Daniela Sitzia)


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