08/02/2022 VENEZIA – Tra la crisi di un turismo, che peraltro nell’ultimo periodo è stato di qualità sempre più bassa, e lo spopolamento, a Venezia hanno chiuso almeno mille negozi in due anni. Molti storici. Siamo stati in quello di Mario Gabbiato a San Tomà. || “Cedesi attività” delle centinaia di stampe che ha affisso su una vetrina aperta da più di mezzo secolo, nel 1969,questa è quella che Mario Gabbiato, corniciaio ed editore veneziano, non avrebbe voluto mettere. Eppure è lì.Quando Mario Gabbiato ha raccolto l’eredita del padre di cui campeggia una foto nel laboratorio, il negozio era specializzato in specchi alla veneziana con ricci e rosette fatte a Murano. Riforniva una decina di negozi, madalla fine degli anni ‘80 l’articolo ha iniziato progressivamente ma inesorabilmente a scomparire dalle vetrine. Mario ha virato verso la produzione di stampe di Venezia, alcunecommissionate anchead artisti conosciuti, tra cui persino Altan. Ma oltre ai residenti nel frattempo Venezia aveva perso anche molto del turismo di qualità.Davanti al suo negozio Mario Gabbiato ha visto passare generazioni di veneziani, finché c’erano;ha visto una città stravolta in pochi decenni. In cui sembra non esserci più posto. – Intervistati MARIO GABBIATO (CORNICIAIO EDITORE) (Servizio di Filippo Fois)


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