04/02/2022 TREVISO – Quattro anni di reclusione per Vincenzo Consoli, l’ex amministratore delegato di Veneto Banca. Nel pomeriggio la sentenza del giudice di Treviso. Soddisfatta la Procura, pronto l’appello. || 4 anni di reclusione, 5 di interdizione dai pubblici uffici, una confisca del patrimonio personale fino a 221 milioni di euro, più una provvisonale per le parti civili, comprese Banca d’Italia e Consob.Sono circa le 16 quando il giudice di Treviso Umberto Donà pronuncia la sentenza che chiude il primo capitolo giudiziario relativo al crac di Veneto Banca. Sul banco degli imputati solo lui, Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato dell’istituto di Montebelluna, presente al mattino per le repliche, assente al pomeriggio al momento della pronuncia. Prescritto il reato di aggiottatggio – nel dicembre 2021 – rimanevano in piedi le accuse di falso in proseptto e ostacolo alla vigilanza.Sullo sfondo 10 mesi di processo, 26 udienze, 150 testimoni, un super lavoro per Procura e Difesa, con la prima che aveva chiesto 6 anni per quello che è stato tratteggiato come un uomo solo al comando, la seconda l’assoluzione con formula piena. In mezzo le richieste delle parti civili, per un ammontare di 100 milioni di euro.Restano da leggere le motivazioni e da capire i contorni della confisca.Per la Difesa intanto la strada tracciata è quella dell’Appello, con la probabilità alta – forse già una certezza – che possa prescriversi nelle more del secondo grado anche il reato di falso in prospetto. – Intervistati MASSIMO DE BORTOLI (Procura della Repubblica), ERMENEGILDO COSTABILE (Legale Vincenzo Consoli) (Servizio di Cristian Arboit)


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