12/01/2022 POSINA – I finanzieri di Schio hanno eseguito 3 misure interdittive ed indagato 7 persone ed una S.p.A. di Posina per sfruttamento del lavoro ed intermediazione illecita || Lavoravano con turni massacranti di 15 ore, senza pause e senza riposi settimanali, con gran parte degli stipendi in nero, il tutto sotto la costante minaccia di licenziamento. Si tratta di alcuni dipendenti di nazionalità moldava formalmente inquadrati all’interno di una Cooperativa e di una srl con sedi in Lombardia ma, di fatto, impiegati all’interno di una società di Posina, che si sono rivolti alle fiamme gialle di Schio esponendo quello che accadeva. Con la complicità di un “caporale” moldavo – stando alle ricostruzioni della finanza – sarebbero stati “arruolati” connazionali in patria, con falsi documenti di identità per consentire l’ingresso illegale sul territorio nazionale. Accertato anche l’impiego di un minorenne per il quale erano stati inseriti dati falsi nella richiesta del codice fiscale al fine di farlo figurare e assumerlo come maggiorenne. Una modalità di sfruttamento messa in atto dal caporale di cui i vertici aziedali sarebbero stati consapevoli, come ricostruito dalle indagini dei finanzieri. Sulla base di questi elementi sono state emesse nei confronti di 3 dirigenti della Spa misure cautelari interdittive. Sette le persone indagate a vario titolo, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro aggravato, violenza sessuale, favoreggiamento dell’ingresso e soggiorno illegale nel territorio nazionale, utilizzo di manodopera clandestina, possesso e fabbricazione di documenti falsi e falsità materiale (Servizio di Luisa Bertini)


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