22/05/2024 UDINE – Potrebbe essere stata una spedizione punitiva dovuta agli insulti via social la trasferta da Treviso a Udine da parte del 15enne kosovaro che ha accoltellato il 16enne albanese sabato sera in Vicolo Brovedan. || E’ stata a tutti gli effetti una spedizione punitiva quella del 15enne kosovaro accusato di aver accoltellato quasi a morte il 16enne albanese nella serata di sabato 18 maggio in pieno centro a Udine, in Vicolo Brovedan, letteralmente a quattro passi dalla centralissima Piazza San Giacomo dove quotidianamente sono riversate tantissime famiglie con bambini a trascorrere una giornata tranquilla. Stando a quanto stanno ricostruendo i protagonisti delle indagini alla base di tutto l’accaduto ci sarebbero degli insulti via social, a cui spessissimo si fa ricorso sottovalutando quanto possano essere pericolosi. Di certo il 16enne albanese che continua a restare in Ospedale a Udine in prognosi riservata non immaginava che la scia lunga di questi insulti via social potesse farlo finire ricoverato in pericolo di vita. E invece pare siano stati ritenuti sufficienti dal 15enne kosovaro, che si sarebbe mosso addirittura da Treviso, armato di coltetto, per arivare a Udine a farsi giustizia, e ad accoltellare il malcapitato in pieno centro nel capoluogo friulano. La polizia sta ricostruendo la dinamica dei fatti dopo aver individuato i protagonisti della rissa aggravata di sabato 18 maggio. Il 15enne, ospite di una struttura di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, sarebbe partito da Treviso nella giornata di sabato con il treno, avrebbe compiuto il malsano gesto e avrebbe tentato di far ritorno in Veneto, ma è stato fermato dalla Polizia in stazione a Udine mentre saliva sul treno di ritorno. Da capire se c’è stata estrema premeditazione o se la situazione sia degenerata, fatto sta che il 15enne kosovaro è partito, secondo la ricostruzione degli inquirenti, per andare a caccia del rivale che lo aveva insultato sui social. Le denunce della polizia sono state sette, tutte a carico di minori, per rissa aggravata, ma è lui che deve rispondere di lesioni, l’accusa più grave, mentre vengono chiariti i contorni della vicenda e della presunta spedizione punitiva effettuata (Servizio di Stefano Giovampietro)


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