06/02/2023 VENEZIA – Il caso dei rapporti tra un’Associazione filo-russa e alcuni esponenti leghisti del Veneto, rilevata da una inchiesta giornalistica. La protesta monta in Consiglio regionale. || Non molla la presa l’opposizione in Consiglio regionale, anzi per certi versi getta benzina sul fuoco della polemica, quella innescata dall’inchiesta giornalistica internazionale – e rilanciata sabato dallo speaker della minoranza Arturo Lorenzoni – secondo cui alcuni leghisti veneti avrebbero ricevuto favori per portare avanti nelle sedi istituzionali un’azione politica a favore dell’invasione russa in Crimea e contro le sanzioni a Mosca, azione culminata nel maggio 2016 con una risoluzione ad hoc a Palazzo Ferro-Fini, facendo del Veneto la prima Regione in Italia e tra le prime in Europa ad adottare un provvedimento del genere.L’inchiesta basata su migliaia di mail riservate se da un lato non dimostrerebbe l’effettuazione di pagamenti, dall’altro conferemerebbe l’esistenza di un rapporto assiduo tra l’Associazione di un parlamentare russo e alcuni esponenti della maggioranza. Su tutti, il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, che ha già bollato il tutto come “balle”.A finire nel mirino ora – per lo meno quello politico – anche il senatore leghista Paolo Tosato e il presidente del Consiglio regionale Roberto Ciambetti, che già ai nostri microfoni aveva rispedito al mittente ogni accusa rilevando come in corso ci sia una guerra di propaganda.Ma l’opposizione ora ricorda le visite in Crimea di Valdegamberi e dello stesso Ciambetti, contestandone la natura istituzionale. – Intervistati ANDREA ZANONI (Consigliere regionale Partito Democratico) (Servizio di Cristian Arboit)