25/06/2022 TREVISO – In questi mesi senza precipitazioni per colture e piantumazioni e’ essenziale l’irrigazione. Se manca l’acquail risultato e’ quello che sta accadendo al Bosco Urbano di San Paolo a Treviso. || Drastico il commento di Italia nostra sull’autunno di foglie secche e rami spogli che e’ gia’ calato sul bosco di San Paolo a Treviso. Inaugurato a marzo con la piantumazione della prima delle 1670 piante previste nel quasi ettaro e mezzo convertito da spazio supermercato ad area verde doveva aumentare la resilienza dell’ecosistema locale, a ridurre gli effetti delle “isole di calore” e a favorire l’infiltrazione nel sottosuolo dell’acqua piovana mantenendo la permeabilità del suolo e a sequestrare l’anidride carbonica atmosferica. Avrebbe dovuto perche’ qui ora le piante o sono in sofferenza o si sono gia’ seccate. A segnalare la gravita’ della situazione Italia Nostra da sempre attenta al territorio e all’ambiente che punta il dito sul comune colpevole di non aver provveduto all’irrigazione di queste nuove piante poste a dimora quindi con poche radici per captare l’acqua del sottosuolo. Un problema ambientale ma anche economico considerando che questo intervento arboreo rientra in un progetto finanziato dal ministero con 261 mila euro.Una contraddizione, questo bosco lasciato morire di sete, in quella che viene da sempre definita citta’ d’acque, sottolinea Berto Zandigiacomi da sempre impegnato per l’ambiente. Insomma agire come quando il comune si occupava direttamente del verde facendo arrivare la storica apecar con la botticella e i soldi per piante e piantumazioni non sarebbero stati bruciati dalla siccita’ . Perche’, sottolinea Zandigiacomi, in genere Contarina interviene su indicazione e soprattutto a termini di contratto di fornitura mentre il comune su segnalazione il piu’ delle volte diretta dei cittadini in una filiera corta di intervento che risolve i problemi anziche’ ridurli cosi’. Dal comune precisano che il bosco e’ ancora in carico all’azienda appaltante che deve garantire l’attecchimento delle piante. E che non e’ vero che non venga effettuata l’irrigazione purtroppo, vista la scarsita’ d’acqua, limitata ogni tre giorni. Ma intanto le piante conti – Intervistati BERTO ZANDIGIACOMI (Italia Nostra) (Servizio di Lucio Zanato)


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