06/04/2022 BELLUNO – Hanno superato quota 1.000 gli ucraini rifugiati in provincia di Belluno nella stragrande maggioranza a carico della rete amicale-parentale. Aumenta il numero di minori non accompagnati, ad oggi 32. Appello del Prefetto di Belluno ai Comuni affinchè sottoscrivano gli accordi nell’ambito del sistema di accoglienza e integrazione. || Sottoscrivere gli accordi per il SAI, acronimo di sistema di accoglienza e integrazione, è il passaggio fondamentale per poter accedere ai fondi stanziati dal Governo. In provincia di Belluno su 62 Comuni solo il capoluogo ha presentato un progetto, tutti gli altri sono rimasti alla finestra in attesa degli eventi. Il Prefetto Savastano oggi ha invitato i sindaci ad essere più attenti perchè potenziare la rete in questo momento è questione dirimente nel sistema di gestione dell’emergenza Ucraina. Per l’accoglienza familiare si è aperta una rete di finanziamento indiretta. Il Governo ha istituito una quota di assistenza di 300 euro per adulto e di 150 euro a bambino che verrà erogata in contanti direttamente ai rifugiati affinchè questi possano contribuire per l’ospitalità familiare. Ma c’è necessità di potenziare la rete ordinaria, aiuti economici e accoglienza diffusa: attualmente i posti nei CAS, centri di accoglienza straordinaria, sono 90 e sono occupati dai migranti delle rotte nord africane. Dopo un periodo in cui minore è stato l’interesse nel sistema di accoglienza, ieri il Prefetto ha emanato un avviso esplorativo di manifestazione di interesse rivolto proprio agli enti del terzo settore. – Intervistati MARIANO SAVASTANO (Prefetto di Belluno) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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