01/11/2021 BELLUNO – L’attuale concetto di salute si estende verso un’idea di salute globale che non può prescindere dallo sviluppo sostenibile. La montagna coniuga perfettamente questi due aspetti attraverso la promozione dell’attività fisica e la valorizzazione del territorio, che può essere attuata per mezzo dello sviluppo di un turismo consapevole ed eco-sostenibile. A Belluno sono stati presentati, sulla base di dati scientifici, i benefici derivanti dal vivere e praticare esercizio fisico in montagna. || L’attuale concetto di salute si estende oltre il singolo soggetto, verso un’idea di salute globale che non può prescindere dallo sviluppo sostenibile. La montagna coniuga perfettamente questi due aspetti attraverso la promozione dell’attività fisica e la valorizzazione del territorio, che può essere attuata per mezzo dello sviluppo di un turismo consapevole ed eco-sostenibile. Oggoi sono stati presentati, sulla base di dati scientifici, i benefici derivanti dal vivere e praticare esercizio fisico in montagna, e viene illustrato un progetto che ha lo scopo di favorire la frequentazione sicura dei sentieri della montagna bellunese e di rendere attrattivo il nostro ambiente montano. Il filone di ricerca della Fondazione intende rafforzare l’idea che l’ambiente montano in quanto tale, per le sue caratteristiche intrinseche, può garantire salute e benessere (fisico e mentale) a chi ne fruisce. Tutto ciò è supportato anche dalla recente letteratura scientifica, che sta mettendo in luce il potenziale ruolo della cosiddetta “forest therapy”, terapia che sfrutta gli effetti benefici che possono derivare dalla vita e/o frequentazione degli ambienti naturali (in questo caso quello montano), sul sistema cardiovascolare, immunitario, sulla salute mentale (stress, depressione, ansia, etc.) e su altri organi ed apparati.Il primo step della ricerca, è il progetto “Sentieri della salute”, che ha l’intento di classificare alcuni sentieri di montagna della provincia di Belluno per impegno cardiovascolare, impatto sull’apparato osteo-articolare e su eventuali altri apparati e rischio intrinseco/problematiche legate al percorso; lo scopo è anche di favorire una frequentazione consapevole ed informata della montagna da parte di quell’ampia fetta di popolazione che presenta problematiche cliniche di tipo cronico e che può fruire dei potenziali benefici, anche psicologici, dell’ambiente montano, senza per questo aumentare il proprio rischio di andare incontro a eventi cardiovascolari o – Intervistati ANDREA ERMOLAO (CONSULENTE SCIENTIFICO FONDAZIONE ANGELINI) (Servizio di Fabio Fioravanzi)


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