06/12/2025 MESTRE – Strage del bus. Con la decisione della Procura di indagare come unici responsabili dipendenti vecchi e attuali del Comune, la palla passa alle difese. C’è tempo fino a metà gennaio per smontare le accuse. Per i legali il nodo dello sterzo del mezzo è ancora da sciogliere || Venti giorni di tempo, con la pausa natalizia, quindi si andrà a metà gennaio, è il tempo a disposizione dei legali degli indagati nella strage del bus di Mestre per formulare ogni valutazione. Con la chiusura delle indagini, sono 7 in totale gli indagati, con l’entrata dei dirigenti dei Lavori pubblici del Comune del passato. Richiesta di archiviazione, invece, per Massimo Fiorese, l’amministratore delegato de “La linea”, la compagnia proprietaria del bus: secondo la Procura, infatti, non avrebbe potuto fare nulla per evitare il concatenarsi di eventi che ha portato alla strage di quel 3 ottobre in cui persero la vita 22 persone tra cui l’autista trevigiano Alberto Rizzotto. Ai già indagati, Simone Agrondi, Roberto Di Bussolo e Alberto Cesaro, si aggiungono il padovano Guido Stagno Andriolo e i veneziani Diego Costantini, Franco Fiorin e Fabio Pascon. Sulla vicenda è intervenuto il vicepresidente dem della commissione trasporti in consiglio regionale. – Intervistati JONATAN MONTANARIELLO (VICEPRESIDENTE COMMISSIONE TRASPORTI E INFRASTRUTTURE PARTITO DEMOCRATICO CONSIGLIO REGIONALE ) (Servizio di Ilaria Marchiori)
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