11/11/2025 PADOVA – Due anni dopo la morte di Giulia Cecchettin, Padova e Saonara si raccolgono nel ricordo. Cerimonie, rumore e impegno rinnovato contro la violenza sulle donne. || Padova non dimentica. Non dimentica quel giovane sorriso proiettato oggi nelle aule del Dipartimento di Ingegneria. Non dimentica la ferocia con la quale è stata strappata quella vita troppo presto e lo fa con un mazzo di fiori deposto sulla panchina rossa dell’ateneo. Non dimentica e per questo fa un minuto di rumore con il tintinnio delle chiavi al Portello, proprio come due anni fa nel giorno del funerale. Piccoli ma potenti gesti con i quali la città del Santo ha ricordato oggi Giulia Cecchettin a due anni dalla sua morte per mano dell’ex fidanzato Filippo Turetta. Un femminicidio che ha segnato profondamente la coscienza collettiva dell’Italia. Un mese di iniziative anche a Saonara, comune profondamente legato alla famiglia Cecchettin e dove Giulia riposa accanto alla madre. Dal corso di difesa personale rivolto a donne di tutte le età nella palestra a suo nome, allo spettacolo teatrale “Genesi di un mostro” in scena nella sala civica il 28 novembre, in occasione della giornata internazionale contro la violenza contro le donne, che racconta come tali drammi nascano anche da un disagio silenzioso. Il cambiamento parte proprio da questi gesti. E come ha sottolineato Gino Cecchettin in udienza a Roma davanti alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, quello che conta ora è “Ciò che può arrivare prima, la prevenzione e quindi l’educazione” anche se la strada è ancora lunga. – Intervistati MARIANGELA ZANNI (Presidente Centro Veneto Progetti Donna), ALESSANDRA MORETTI (Europarlamentare PD) (Servizio di Marta Zatta)

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