21/10/2025 PADOVA – Prima il colpo nella caserma dei vigili del fuoco di Padova, poi l’assalto a una gioielleria di Mestre. Potrebbe essere questa la drammatica successione di quanto avvenuto nella notte tra domenica e lunedì. I carabinieri indagano su quella che sembra una banda specializzata. || Le immagini delle telecamere di videosorveglianza della gioielleria di via Poerio a Mestre parlano chiaro. Il divaricatore in mano a uno dei cinque banditi entrati all’interno, in grado di avere ragione anche di porte blindate, potrebbe essere quello rubato solo due ore prima nella caserma dei vigili del fuoco di Padova. Furti in serie, con le caserme dei pompieri nel mirino. A febbraio Copparo nel ferrarese, poi Mestre, Montevarchi provincia di Arezzo, lo scorso 7 ottobre il distaccamento di Abano Terme, nella notte tra domenica e lunedì la caserma di via San Fidenzio a Padova. Furti ingenti: questi divaricatori “Espander” a batteria valgono tra i dieci e i ventimila euro e sono in grado di salvare le vite di persone intrappolate tra le lamiere dopo gravi incidenti stradali. La banda li avrebbe invece usati per ripulire questo negozio di orologi di lusso di secondo polso e per mettere in ginocchio il titolare che ai nostri microfoni ha raccontato tutta la sua disperazione per un furto del valore di almeno centomila euro. Le indagini sono in corso. In via San Fidenzio a Padova sono intervenuti i carabinieri che stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Il sospetto che si tratti di una banda organizzata è concreto: dietro a questi furti e ai colpi nelle gioiellerie potrebbe esserci un’unica mente. (Servizio di Chiara Gaiani)
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