23/09/2025 VENEZIA – Una ricerca della Cisl Venezia fotografa l’evoluzione del mercato del lavoro: turismo in crescita, ma troppa precarietà. Manifattura e costruzioni in ripresa, ma ancora lontane dai livelli pre-crisi. || La provincia di Venezia sta diventando sempre più dipendente dal turismo, i settori produttivi storici come manifattura e costruzioni iniziano a mostrare segnali di ripresa, ma occorre investire. È quanto emerge da uno studio della Cisl Venezia, basato sui dati di Veneto Lavoro, che analizza l’andamento occupazionale dal 2008 a oggi.Tuttavia, a pesare è l’alta incidenza del lavoro stagionale e precario, molto superiore rispetto ad altre province venete a vocazione industriale. Sul fronte dei contratti, preoccupa il calo del tempo indeterminato e dell’apprendistato, a favore di contratti più brevi e meno stabili.Il turismo, soprattutto nel settore ricettivo e della ristorazione, ha spinto l’occupazione con numeri record nel 2024. Bene anche il commercio e l’agricoltura, che hanno visto crescite significative. Le costruzioni, dopo anni difficili, hanno beneficiato del Superbonus, ma non sono ancora tornate ai livelli del 2008. La manifattura, pur con difficoltà legate a crisi aziendali locali, mostra segnali di stabilizzazione e possibile ripresa. Secondo Marco De Favari della Cisl, serve una strategia per capire quali settori possono crescere e creare occupazione stabile. – Intervistati MARCO DE FAVERI (Referente Mercato del Lavoro Cisl Venezia) (Servizio di Nicola Marcato)
Questo contenuto audiovisivo è di proprietà esclusiva di Medianordest. È vietato l’utilizzo, la distribuzione, la riproduzione, o qualsiasi altra forma di elaborazione o condivisione del materiale senza previa autorizzazione scritta da parte di Medianordest.