16/08/2025 RONCADE – “Grazie a chi mi aiuta a trovare le forze per affrontare un vuoto che non si può colmare”. Le parole sono quelle della mamma del piccolo Carlo Panizzo, annegato a Cavallino Treporti. La donna ha affisso un messaggio al campanello di casa destinato ai cronisti. || “Vorrei ringraziare tutte le persone che, in questi giorni di dolore immenso, mi stanno dimostrando affetto, vicinanza e solidarietà. Ogni messaggio, ogni telefonata, ogni gesto, piccolo o grande, mi aiuta a trovare le forze per affrontare questo vuoto che non si può colmare”. Inizia con queste righe il messaggio che mamma Dana affida ai giornalisti, un foglio bianco incollato sotto il campanello di casa. Poche frasi che rompono il silenzio seguito alla morte, lunedì nelle acque di Cavallino Treporti, del suo bambino, il piccolo Carlo Panizzo, 6 anni appena compiuti. Rivolta a chi sta cercando di aiutarla, Dana prosegue: “Le vostre parole, le vostre preghiere e la vostra generosità sono il sostegno che mi permette di alzarmi ogni mattina e provare a continuare a vivere, nonostante il dolore straziante. Grazie a chi sta donando, a chi sta scrivendo, a chi mi sta accanto”. Altre dichiarazioni non ci saranno, conclude il messaggio, firmato semplicemente “la mamma di Carlo”. E’ un’atmosfera sospesa, quella calata su Roncade dopo la tragedia di Cavallino. Nei prossimi giorni la Procura della Repubblica di Venezia, che sull’annegamento del bimbo ha aperto un fascicolo, conferirà formalmente l’incarico per l’autopsia, e per questi i tempi per la celebrazione del funerale si allungheranno. Le parrocchie di Biancade, Roncade e Vallio hanno ricordato Carlo nell’ultimo foglietto parrocchiale stilato per la festa dell’Assunzione. Citando Dostojevskij e l’interrogativo a cui il principe Mishkin non sa rispondere, “Perchè, Signore , i bambini muoiono?”, si esprime la solidarietà della comunità ai familiari. Silvana Zago, che fin dalla sua nascita dava una mano a mamma Dana nella gestione di Carlo quando lei era al lavoro, per il bambino era diventata una nonna. Lo ricorda l’ultimo giorno di scuola materna, quando era andata a prenderlo. Immagino Carlo in cielo, non vestito da angelo, conclude nonna Silvana, ma con gli abiti che portava tutti i giorni e il suo sorriso. – Intervistati SILVANA ZAGO (Servizio di Lina Paronetto)


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