30/06/2025 BELLUNO – Vertice in Prefettura, stamattina, sui continui distacchi di materiale roccioso da Croda Marcòra sopra San Vito di Cadore. Sicurezza e salute degli abitanti in primo piano. Pronto un piano di coordinamento della rete di allertamento lungo la 51 di Alemagna. || Prima lo stupore di trovarsi di fronte a un paesaggio simil invernale, poi la preoccupazione. Perchè quella coltre lattiginosa che ha ricoperto strade, tetti, auto, balconi un po’ di timore l’ha suscitato fra i cittadini di San Vito di Cadore che da due settimane stanno con il nasu all’insù, occhi fissi puntati verso il costone di Croda Marcora che si sgretola come fosse gesso. Anche di queste paure si è parlato al tavolo convocato a Palazzo dei Rettori.Nelle scorse ore i distacchi si sono succeduti incessantemente, gli ultimi in mattinata e fino ad ora i crolli non hanno coinvolto il centro abitato di San Vito, ma l’attenzione resta alta.Serve perciò una concertazione anche per i sistemi di allarme attivati per le situazioni d’emergenza lungo la 51 di Alemagna: da Acquabona monitorata da Anas, Rio Rudan da Regione Veneto, Cancia dalla Provincia e poi il Marcora i cui distacchi, specie l’ultimo, erano stati ampiamente previsti dal geologo incaricato da Palazzo Piloni che oggi rassicura sul fenomeno in fase di esaurimento.Il Prefetto rassicura: “I cittadini possono dormire sonni tranquilli”. – Intervistati FRANCO DE BON (SINDACO DI SAN VITO DI CADORE), MASSIMO BORTOLUZZI (CONSIGLIERE PROVINCIA DI BELLUNO), NICOLO’ DOGLIONI (GEOLOGO INCARICATO PROVINCIA BELLUNO), ANTONELLO ROCCOBERTON (PREFETTO DI BELLUNO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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