25/01/2025 VENEZIA – A Venezia l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2025 – trasmessa in diretta da Antenna3 – ha visto una contestazione al sottosegretario Andrea Ostellari e alla riforma della magistratura. Quando l’esponente del Governo ha preso la parola i magistrati sono usciti dall’aula in segno di protesta. || Una fila composta da decine di magistrati abbandona la sala della Corte d’Appello di Venezia. non appena viene annunciato l’intervento del Sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. Una protesta, annunciata e silenziosa, contro la riforma del Governo Meloni che separa le carriere di magistrati requirenti e giudicanti – con conseguente spezzettamento in due del CSM, i cui componenti saranno scelti per sorteggio – e l’istituzione di un’Alta Corte Disciplinare dei magistrati, attiva sia in primo che in secondo grado, senza possibilità di ricorso in Cassazione. Una riforma che modifica la Costituzione ed è accusata d’indebolire la giustizia e togliere autonomia e indipendenza alla magistratura.La riforma della giustizia che il Governo Meloni sta conducendo con un’amplissima maggioranza – ha commentato Ostellari. difendendo la riforma punto per punto – è frutto di una volontà politica sostenuta da un altrettanto ampia volontà popolare». Ma una riforma di questa portata, ha osservato il vice presidente del CSM Fabio Pinelli, dovrebbe essere condivisa.Poco prima un accoglienza che difficilmente si vede in questi contesti, aveva sottolineato l’intervento delpresidente della Corte d’Appello di Venezia Carlo Citterio, che aveva chiuso citando una frase del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella proprio sulla Costituzione.Ancora una volta l’apertura dell’anno giudiziario 2025 è stata contrassegnata dalla denuncia di carenze di organico cui pongono rimedio solamente gli sforzi e la buona volontà di chi lavora nei tribunali. Ma la giustizia veneta dovrebbe rinforzarsi anche di fronte al radicamento della grande criminalità organizzata in tutta la Regione. «Una giustizia che tarda, non è giustizia» ha concluso il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Venezia Tommaso Bortoluzzi, ricordando le pendenze dell’istituzione che oggi è in maggiore difficoltà: il giudice di pace. – Intervistati FABIO PINELLI (VICE PRESIDENTE CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA), CARLO CITTERIO (PRESIDENTE CORTE D’APPELLO DI VENEZIA), FEDERICO PRATO (PROCURATORE GENERALE DI VENEZIA), TOMMASO BORTOLUZZI (PRESIDENTE ORDINE DEGLI AVVOCATI VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


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