10/12/2024 TREVISO – «Non riconosco lo Stato Italiano»: così il venetista Giancarlo Borsoi questa mattina davanti al giudice in tribunale ha presentato attraverso il suo legale un’istanza di rigetto della giurisdizione. || Un’ istanza immediatamente respinta dal giudice. Il processo a carico di Giancarlo Borsoi, venetista, va avanti. Lui seduto accanto al suo legale non fa nessun cenno, impassibile. Ha chiesto di non essere giudicato da questo tribunale, non riconoscendo lo stato italiano. Ma dovrà rispondere comunque delle accusa che gli sono state mosse: aver impedito il pignoramento del capannone artigianale di un indipendentista non facendo entrare l’ufficiale giudiziario e di esercizio arbitrario delle proprie ragioni. Per la proprietaria dell’immobile il giudice ha chiesto l’improcedibilità per mancanza di una valida querela mentre per il 64enne il processo continua. Insieme a Borsoi sono a processo altri sei venetisti, tutti componenti del sedicente comitato di liberazione del Veneto, che nell’agosto del 2021 si erano presentati davanti ad un capannone pignorato, a Motta di Livenza, facendo di tutto perché nessuno potesse entrare per le svolgere le proprie funzioni. (Servizio di Daniela Sitzia)


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