11/09/2024 BELLUNO – La realizzazione della diga del Vanoi non è in questo momento all’attenzione del Ministero dell’agricoltura, nè nell’elenco delle priorità infrastrutturali contro la siccità. E’ la novità del giorno sull’ipotesi progettuale fortemente voluta dal Consorzio Brenta a cui lo stesso ministero ha finanziato esclusivamente lo sviluppo progettuale con i fondi Pnrr. || Si discute da mesi sull’ipotesi di realizzazione della contestata diga del Vanoi e soltanto oggi si viene a sapere che il Consorzio Brenta ha ricevuto esclusivamente i fondi che hanno finanziato lo sviluppo progettuale dell’opera, da progetto di fattibilità e a progettazione definitiva. Null’altro di più dal Ministero dell’agricoltura che lo scrive nero su bianco nella pec del 24 luglio alla Provincia di Belluno in risposta alla richiesta di interrompere la progettazione e di cancellare la previsione dell’invaso. Una lettera misteriosamente sparita dai radar, sepolta nei cassetti dei palazzi istituzionali del Ministero infrastrutture, della commissione permanente del Senato, della Regione Veneto e del consiglio regionale, delle Province di Belluno e di Trento, dei sindaci dei comuni interessati dallo sbarramento. Eppure quell’informazione era ed è dirimente: ce lo ha confermato l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin che dice come a questo punto non sia più in discussione se fare l’opera o meno.Ma c’è di più, afferma Bottacin: l’opera non compare nell’elenco del ministero delle infrastrutture e il commissario nazionale per la siccità Nicola Dell’Acqua non ha inserito la diga del Vanoi fra le opere prioritarie. Al contrario, su richiesta della Regione Veneto, sono stati compresi gli interventi per lo sghiaiamento del lago bellunese del Corlo ad Arsiè e del rifacimento dello scarico di fondo del bacino per accumulare più acqua e gestire in modo ottimale la laminazione delle piene.Oggi l’ipotesi progettuale del Consorzio Brenta viene commentata anche dal presidente veneto di Legambiente, Luigi Lazzaro, che si scaglia contro i progetti calati dall’alto inutili ai territori.A guardarlo oggi, l’ennesimo tentativo di fare una diga sul Vanoi tale resterà. Anche per il Consorzio Brenta che per contrastare i problemi legati alla siccità dovrà trovare strade alternative. – Intervistati GIANPAOLO BOTTACIN ASSESSORE AMBIENTE REGIONE VENETO (AL TELEFONO), LUIGI LAZZARO (PRESIDENTE LEGAMBIENTE VENETO) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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