22/07/2024 VENEZIA – Continuano a emergere dettagli nell’inchiesta che ha scoperchiato il sistema di appalti e corruzione a Venezia. I pm parlano di ripetuti conflitti d’interesse da parte del sindaco Brugnaro. || “Ripetuti conflitti d’interesse riguardanti le figure più elevate dell’amministrazione” del Comune, in particolare il sindaco Brugnaro e i suoi più “elevati collaboratori”. A dirlo sono i sostituti procuratori Terzo e Baccaglin, nel fascicolo di indagine della Guardia di Finanza sulla presunta corruzione a Venezia. In 7 anni, dunque, Brugnaro avrebbe messo in atto ripetuti conflitti d’interesse, come spesso avevano denunciato molti membri dell’ opposizione. I vertici dell’amministrazione, rileva ancora la procura, appaiono “scelti tra i più intimi dipendenti delle imprese private, gestite di fatto dal sindaco stesso pur dopo la costituzione di un trust”. Una scelta, continuano, “pubblicamente rivendicata dallo stesso sindaco come strumento per migliorare l’efficienza della macchina amministrativa”. Ma a patto, rilevano, che ciò avvenga “in una condizione di reale distacco tra l’ambito operativo delle società private e quello dell’ente territoriale”. E cosi per i pm “non è stato”. Continuano, poi, a emergere, dettagli sui Pili e i Palazzi. Sempre secondo i Pm, infatti, la tentata vendita dell’area dei Pili non è stata “una semplice trattativa” ma “un lungo percorso non portato a conclusione. A detta della Procura, il progetto “avrebbe portato nelle casse di Brugnaro 150 milioni dalla vendita dei terreni, sotto forma di denaro e di un palasport di 16.000 posti costruito dalla parte acquirente, che realizzava l’intervento, e che sarebbe stato dato in dote alla società pallacanestro Reyer”. Lo stop nella primavera 2018, non fu dovuto alla “desistenza delle parti” ma alla scoperta, da parte dell’imprenditore cinese e dei suoi collaboratori indagati, che il terreno era inquinato. Fallita l’operazione, Brugnaro, però, non si è arreso dando il via a un nuovo progetto: nel 2019 è stato cosi approvato il “Pums”, il piano urbanistico che prevedeva due centri di interscambio tra Venezia e la terraferma, uno dei quali ai Pili. Ma nella vicenda si innesta anche la vendita – Intervistati AVV. ALESSANDRO RAMPINELLI (LEGALE LUIGI BRUGNARO) (Servizio di Ilaria Marchiori)


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