11/07/2024 BASSANO DEL GRAPPA – Sei persone, compresi due trevigiani e due veneziani, sono finiti nei guai per gli attentati incendiari alle pizzerie Da Cuti messi a segno a gennaio fra Cassola e Rosà. Per gli inquirenti il mandante è l’ex titolare dei locali, i motivi sarebbero di natura economica. || Aveva assoldato un uomo per organizzare tre attentati incendiari ai danni di due pizzerie di Rosà e Cassola, come forma di ritorsione nei confronti degli attuali gestori ai quali aveva ceduto l’attività con un contratto di subaffitto d’azienda. Il rapporto era sfociato in disaccordi di natura economica e quindi il sessantunenne di Bassano finito nel mirino dei carabinieri aveva deciso di affidare a un coetaneo croato residente in provincia di Treviso l’organizzazione degli attentati incendiari che avevano colpi la pizzeria ristorante Da Cuti di Cassola e Villa Da Cuti a Rosà: tutte le azioni erano avvenute a gennaio di quest’anno e secondo gli inquirenti sono state messe in atto dalla stessa mano, quella di un croato di 57 anni residente nel pavese. L’uomo era stato accompagnato alle pizzerie da un 39enne serbo che vive a Mestre e da una 36enne trevigiana, e in uno dei due blitz da un 31enne serbo già detenuto nella casa circondariale di Venezia per altri motivi. Le indagini sono proseguite per mesi e nelle scorse ore i carabinieri della compagnia di Bassano del Grappa hanno proceduto a dare esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale di Vicenza, su richiesta della locale Procura. L’azione dei militari è scattata fra Padova, Pavia, Treviso e Venezia nei confronti delle sei persone ritenute a vario titolo coinvolte nel triplo attentato incendiario. Per il sessantunenne bassanese ritenuto essere il mandante, per l’organizzatore e per l’autore materiale è scattata la custodia cautelare in carcere. Per gli altri sono stati disposti gli arresti domiciliari. Gli attentati incendiari, dei quali solo due riusciti effettivamente, avevano scosso il bassanese e creato enormi problemi ai gestori dei due locali. Villa da Cuti, infatti, era stato reso inagibile dalle fiamme e i danni erano stati ingenti. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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