04/07/2024 VIGONZA – Il femminicidio di Giada Zanola, la 33enne bresciana uccisa a Vigonza a fine maggio dal compagno Andrea Favero, che è in carcere. Trovate benzodiazepine in casa. La donna dunque sarebbe stata drogata e poi gettata ancora viva dal cavalcavia. Si profila l’ipotesi della premeditazione || Giada Zanola sarebbe stata drogata con benzodiazepine comprate in farmacia con una ricetta regolare dal compagno Andrea Favero che poi l’ha gettata dal cavalcavia stordita ma ancora viva. Boccette contenenti questo tipo di psicofarmaci sono state ritrovate dai poliziotti della squadra mobile di Padova in casa della coppia in via Prati a Vigonza e nell’auto C-Max che la notte del 28 maggio in cui è stata uccisa Giada era stata ripresa mentre percorreva la strada verso il cavalcavia sopra l’autostrada da dove la giovane mamma è stata lanciata. Tracce di benzodiazepine sarebbero state trovate anche nel sangue di Giada durante le analisi tossicologiche. La ricetta per l’acquisto del potente ansiolitico era intestata proprio ad Andrea favero che si trova in carcere con l’accusa di omicidio. Per questo potrebbero essere effettuati esami anche del suo sangue per vedere se anche lui ha assunto questo farmaco. L’acquisto di questi psicofarmaci potrebbero aggravare la sua posizione perchè potrebbe scattare anche l’accusa della premeditazione del delitto. Giada Zanola è stata stordita e poi gettata dal cavalcavia lo scorso 28 maggio, nessun medico le aveva prescritto benzodiazepine. Poche giorni prima di essere uccisa aveva confidato a un’amica di sentirsi stanca e debole e di temere di essere avvelenata dal compagno e padre di suo figlio che voleva lasciare. (Servizio di Valentina Visentin)
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