03/07/2024 VIDOR – La morte di Alex Marangon rimane avvolta nel mistero. Venerdì l’autopsia. Intanto emergono ulteriori particolari sulla festa new age. Alex aveva deciso di fare un bagno nel piave nel pomeriggio appena arrivato all’Abbazia di Vidor || Alex aveva saputo della festa tramite un tam tam, non conosceva direttamente gli organizzatori. Un evento, al quale hanno partecipato una ventina di persone, dedito alla meditazione e all’ascolto di musica new age con una frequenza di 432 hertz. Cosa sia accaduto alle 3 del mattino per far uscire il 25 enne velocemente dall’abbazia di Vidor e borbottando qualcosa saranno le indagini ad accertarlo. La procura, con il pubblico Ministero Giovanni Valmassoi, ha aperto un fascicolo come atto dovuto, per morte come conseguenza di altro reato. Non ci sono al momento persone indagate. Sarà l’autopsia che sarà effettuata dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto, a chiarire le cause della morte del giovane. Venerdì Mattina in tribunale a Treviso gli verrà conferito l’incarico e lo stesso giorno sarà eseguito l’esame autoptico e tutti gli accertamenti tossicologici per accertare le condizioni psicofisiche del ragazzo. All’evento, che abbraccia la medicina e la cultura delle tradizioni sciamaniche, i partecipanti potrebbero aver assunto la ayahuasca, una pianta considerata curativa ma che se presa in quantità maggiori, potrebbe dare effetti allucinogeni. Tutte le ipotesi sono al vaglio degli inquirenti, nulla viene scartato né tralasciato. Se Alex fosse stato ma il condizionale è d’obbligo, sotto l’effetto di questa pianta potrebbe essere uscito, andando incontro alla tragedia. La zona è impervia ed il Piave da sempre pericoloso, ancor più con l’oscurità. Nelle ultime ore si è svolto nell’obitorio dell’ospedale di Montebelluna un ulteriore esame esterno della salma. Il giovane non ha segni evidenti di aggressione, non ha nessuna ferita da difesa nella mani. Ha una lesione all’addome ed un morso, forse causato da un animale. Inoltre aveva l’occhio ed una parte del volto tumefatto. Ferite che potrebbero essere compatibili, con l’urto del corpo, trascinato dalla fortissima corrente del Piave per almeno quattro chilometri, fino a dove è stato trovato con pietre e rami presenti nel – Intervistati CRISTIAN TESSARO (Pres. Avab Valdobbiadene) (Servizio di Daniela Sitzia)
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