20/06/2024 VENEZIA – Industriali e artigiani accolgono positivamente la conclusione dell’iter parlamentare sull’autonomia differenziata, diventata legge. Per Confindustria è necessario ora normarla nel modo migliore affinchè non si sia un’Italia a due velocità, per la Cna prioritario convocare la consulta per l’autonomia || «Finalmente si è arrivati a legiferare anche con il voto alla camera sull’autonomia differenziata ma ora è importante normarla nel modo corretto e verificare che dal punto di vista del tessuto economico non vi siano aziende di serie A e di serie B». Così Vincenzo Marinese, oggi Vice Presidente per l’Organizzazione e i Rapporti con i Territori e le Categorie di Confindustria siciliano di nascita per anni è stato presidente degli industriali di Venezia e Rovigo, conosce dunque molto bene il territorio veneto da dove il percorso dell’autonomia è nato. «Ora che l’iter della riforma sull’autonomia si è concluso, è il momento di passare ai fatti» spiega Matteo Ribon della Cna Veneto che detta le prossime tappe a partire dalla convocazione da parte della regione della consulta per l’autonomia. Intanto secondo il Rapporto 2024 ‘Opportunità di tutela della Salute: le Performance Regionali’ redatto dal Crea emerge un’Italia divisa in due sulle performance sanitarie e sociosanitarie delle Regioni, con gli indici più alti al Centro Nord anche se il Sud registra maggiori miglioramenti. Negli ultimi 5 anni, rileva il Rapporto, si è registrato un miglioramento del 46% della performance, che ha interessato tutte le ripartizioni geografiche e in maggior misura proprio le Regioni del Mezzogiorno. “Il Rapporto Crea fornisce alcuni esiti che, di fatto, smentiscono i presagi di sventura paventati con l’approvazione dell’Autonomia Differenziata, commenta il presidente del Veneto Luca Zaia. Ci dice ad esempio che le Regioni del Sud sono migliorate del 75,9% in media, contro il 44,9% del Nordest” – Intervistati VINCENZO MARINESE (Confindustria), MATTEO RIBON (Segretario Cna Veneto) (Servizio di Francesca Bozza)

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