13/01/2024 FAVARO VENETO – Siamo tornati a Ca’ Solaro tra le lacrime e la disperazione dei residenti all’idea di avere i tralicci dell’alta tensione aprendo le finestre di casa || Immaginatevi un giorno di affacciarvi dalla finestra di casa e vedere al posto del solito verde del prato erboso, una distesa di ben sei piloni dell’alta tensione a nemmeno sette metri di distanza da voi. Vi piacerebbe? Il peggiore degli incubi potrebbe presto diventare realtà per Dialma Schraulek pensionato 75 enne di Ca’ Solaro. Nel gioco di opportunità e interessi i residenti della zona guardano alla propria salute e a quella dei propri figli. “Com’è possibile, -dicono-, che sia stato approvato il progetto per l’installazione dei tralicci alti dai 15 ai 18 metri proprio in quest’area che con poche gocce di pioggia si allaga e ubicata pure vicina al fiume Dese”. Pioggia che ora, all’idea del progetto, scende solcando il viso della gente del posto. Area questa di Ca’ Solaro, ricordiamo, già vincolata a Bosco come da progetto alla Soprintendenza. Chi decide qual è il bene comune proprio nell’epoca in cui tanto si dibatte di sostenibilità ambientale. E, ancora, come mai il progetto in questione è stato approvato senza il rispetto del cambio di destinazione d’uso e una sua nuova discussione e approvazione da parte dell’amministrazione comunale? Interrogativi ancora senza una risposta e che continuano a porsi i residenti uniti in Comitato contro i nuovi tralicci a due passi da casa, come racconta anche Gigi Artuso, altro residente. – Intervistati DIALMA SCHRAULEK (RESIDENTE CA’ SOLARO), GIGI ARTUSO (RESIDENTE CA’ SOLARO) (Servizio di Annamaria Parisi)


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