09/01/2024 MANSUE’ – Produttori americani a caccia dei segreti del radicchio rosso di Treviso Igp, ma il consorzio di tutela chiude loro le porte: «sono interessati al seme che non è protetto dal marchio» spiega il direttore Susanna || Si moltiplicano i tentativi da parte di produttori esteri, soprattutto statunitensi, di carpire i segreti del radicchio rosso di Treviso frutto di un secolo di storia, di conoscenze, ricerca e miglioramenti, in alcuni casi addirittura presentandosi direttamente alla porta delle aziende della Marca. E’ successo anche in questi giorni quando il consorzio di tutela ha deciso di chiudere le porte ad una delegazione americana, invitando i produttori di seme di radicchio, associati e no a fare altrettanto. E’ proprio il seme a far gola ai produttori esteri, anche perchè se il radicchio di Treviso e di Castelfranco sono stati i primi ortaggi ad ottenere il riconoscimento Igp a livello europeo nel 1996, altrettanto non accade per il seme. Grazie ad accordi internazionali il marchio del radicchio è protetto in tutta Europa, in Australia e Canada, completamente diversa invece la politica statunitense. Ma i produttori di radicchio non devono fare i conti solo con la concorrenza estera, a condizionare questa prima parte di stagione anche i cambiamenti climatici che stanno influenzando la produzione, prima per il caldo di settembre e ottobre, poi per le piogge di novembre e il freddo che ha tardato ad arrivare – Intervistati DENIS SUSANNA (Direttore Consorzio Tutela Radicchio Treviso Igp) (Servizio di Francesca Bozza)


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