29/12/2023 VENEZIA – Un’indagine dell’Associazione che raggruppa i medici internisti rivela che in Veneto 1 dottore su 4 se potesse tornare indietro non sceglierebbe di fare medicina, mentre il 36% lascerebbe il settore pubblico. || Potesse tornare indietro un medico su 4 in Veneto non si iscriverebbe a medicina. Il dato emerge dall’indagine condotta a livello nazionale da Fadoi, la Federazione dei medici internisti ospedalieri. Uno scoramento che emerge dai dati raccolti, il più preoccupante è quello sulle intenzioni di abbandonare la sanità pubblica: il 36% degli intervistati pensa di appendere in anticipo il camice bianco al chiodo, soprattutto per evitare presenti e futuri tagli alle loro pensioni, ma anche per i carichi di lavoro eccessivi. Eppure nonstante le intenzioni personali oltre il 70% degli intervistati vede ancora il Servizio sanitario nazionale come un baluardo del diritto alla salute.Per il 25% il problema resta la carenza di personale medico e infermieristico, soprattutto se rapportato alla intensità di cura medio-alta dei reparti di medicina interna, ancora classificati come reparti a bassa intensità di cura nonostante assorbano circa il 50% di tutti i ricoveri ospedalieri. La scarsa valorizzazione del medico di medicina interna nell’organizzazione del lavoro ospedaliero è invece segnalata dal 25% degli internisti. Quasi un plebiscito, invece, per l’utilizzo degli specializzandi a copertura dei vuoti in pianta organica. I camici bianchi del Veneto bocciano anche inoltre la proposta di pagare meglio gli straordinari, come previsto dalla manovra per recuperare lo scoglio delle liste d’attesa”, quasi la metà degli intervistati , infatti, ha dichiarato che è necessario assumere più personale. (Servizio di Anna De Roberto)
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