12/12/2023 MESTRE – Dopo l’interruzione della trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale di Categoria, i lavoratori in somministrazione sono in stato di mobilitazione. Se la situazione non si sblocca, Cgil, Cisl e Uil non escludono lo sciopero. || «Non è più accettabile che nel 2023 manchino tutele di base come per esempio maternità, malattia o infortunio. E se la trattativa per il Contratto Nazionale di Categoria non si sbloccherà, non è escluso lo sciopero». E’ il messaggio che arriva da Mestre, dal primo attivo unitario interregionale di Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige dei lavoratori in somministrazione.La somministrazione di lavoro è la fornitura di personale da parte di agenzie autorizzate ad un terzo soggetto, per esempio delle aziende. Il lavoratore è quindi assunto dal somministratore, ma viene inviato a svolgere la propria attività presso altri.Cgil, Cisl e Uil denunciano l’interruzione della trattativa per il rinnovo del Contratto Nazionale di Categoria da parte dell’associazione datoriale dopo 16 mesi di incontri. E rilanciano le proprie proposte a partire dalla parità di trattamento dei lavoratori in somministrazione rispetto a chi è assunto direttamente dall’azienda. – Intervistati ROSSANA CAREDDU (COORDINATRICE NIDL VENETO), GIOVANNI BATTISTA POSSAMAI (SEGRETARIO GENERALE FELSA CISL VENETO), MARIA IORFIDA (SEGRETARIA GENERALE UIL TEMP VENETO) (Servizio di Filippo Fois)


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