01/12/2023 MESTRE – A quasi un anno dalla manifestazione per la legalità a Mestre, la rete “Riprendiamoci la Città” torna a riunirsi e non esclude nuove mobilitazioni: l’emergenza sicurezza – dicono – non è ancora finita. || L’hanno ribattezzata la “marcia dei 5.000”, ma sicuramente erano molti di più a sfilare almeno idealmente per le strade di Mestre quel 24 febbraio per una chiedere sicurezza, legalità, riqualificazione urbana e potenziamento dei servizi sociali allo slogan di “riprendiamoci la città”; motto che da il nome anche alla rete di gruppi, associazioni e comitati che si formava esattamente un anno fa a questo scopo. E che ora farà il punto in un’assemblea pubblica mercoledì 6 dicembre alle 18 al Teatro Kolbe di Via Aleardi. Dopo un anno di incontri, iniziative di approfondimento e cene di quartiere motivi per ritrovarsi non mancano: perché se è pur vero che qualche passo in avanti è stato fatto è anche vero che l’area di disagio da tempo non è più confinata in Via Piave ma è estesa a molte zone del Comune. A Mestre l’ultimo fenomeno è la comparsa di fili spinati a difesa delle proprietà. – Intervistati VITTORIA SCARPA (MARGHERA LIBERA E PENSANTE), NICOLA IANUALE (GRUPPO DI LAVORO VIA PIAVE) (Servizio di Filippo Fois)


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