25/11/2023 VENEZIA – Migliaia di persone hanno sfilato in corteo a Venezia per ricordare Giulia Cecchettin e chiedere un deciso cambio di passo a livello politico e culturale nella prevenzione e repressione dei femminicidi. || Circa seimila persone hanno manifestato a Venezia per ricordare Giulia Cecchettin e le altre vittime di femminicidio. Soprattutto tantissimi giovani uniti in quello che è stato definito «un grido d’amore per Giulia e di rabbia e attacco verso le istituzioni», organizzato dal “Laboratorio Morion” in collaborazione con “Non una di meno” e “Collettivo Artemisia”, cui hanno aderito numerose realtà cittadine.«Noi partiamo dalle strade, dai luoghi di formazione e di lavoro per pretendere un cambio radicale – hanno scritto gli organizzatori – non ci farete mai tacere».Campo Santa Margherita è completamente gremito. Il corteo si muove e attraversa calli e fondamenta raggiungendo Piazzale Roma attraverso i Tre Ponti e quindi il Ponte della Costituzione – dove vengono attaccati i nomi delle 105 donne uccise nel 2023 – quindi percorre lista di Spagna e arriva fino a Campo San Geremia.Oltre al cordoglio, negli interventi che si alternano al microfono c’è soprattutto la critica ad un sistema definito“abusante e patriarcale”, aduna politica che taglia finanziamenti ai servizi, alla sanità e all’istruzione, investendo pochissimo nella prevenzione, a quei mezzi di informazione che definiscono il femminicidio un delitto passionale, all’insufficiente attività di contrasto alla violenza di genere proposta dall’Università, alla solitudine che possono provare coloro che denunciano violenze e sono lasciate sole. C’è molto anche di quello che ha detto la sorella di Giulia Cecchettin, Elena, nei discorsi e nelle opinioni espresse a Venezia, con una richiesta forte e univocadi cambiamento. (Servizio di Filippo Fois)


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