21/11/2023 TREVISO – Non si arresta la conta delle morti nei luoghi di lavoro. Sindacati e lavoratori sono scesi in strada con un presidio di fronte alla sede di Confindustria Veneto Est a Treviso, perchè il tema della sicurezza sia in cima all’agenda delle Istituzioni. || Fianco a fianco, sventolando le bandiere dei sindacati, caschetti a terra che simboleggiano i morti sul lavoro. Qualcuno mostra la fotografia di Anila Grishaj, la giovane operaia che ha perso la vita a Pieve di Soligo. Gli infortuni e le morti sul lavoro sono in aumento. I Sindacati Confederali di Cgil Cisl e Uil, assieme ai lavoratori, da anni si battono per riuscire ad invertire significativamente la rotta. Insieme hanno deciso di indire un presidio difronte alla sede di Confindustria Veneto, in piazza delle Istituzioni a Treviso.La cultura della sicurezza, purtroppo, non è ancora divenuta un cardine nelle realtà imprenditoriali. Questo dev’essere il motivo dell’incremento, seppur minimo, +0,8% rispetto allo scorso anno, del numero delle vittime rilevate. In Italia la maglia nera va alla Lombardia, segue il Veneto. Dalle statistiche, inoltre si è rilevato, che per chi ha un’età compresa tra i 15 e i 24 anni, il rischio di morire sul lavoro è praticamente doppio rispetto ai colleghi che hanno un’età compresa tra i 25 e i 34 anni.I più anziani non se la passano meglio, infatti, l’incidenza più elevata si registra nella fascia dei lavoratori ultrasessantacinquenni. – Intervistati MAURO VISENTIN (Segr. Gen. CGIL Treviso), MASSIMILIANO PAGLINI (Segr. Gen. CISL Belluno Treviso), GIANLUCA FRAIOLI (Segr. Gen. UIL Treviso) (Servizio di Nicola Marcato)


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