14/11/2023 VENEZIA – Gli interventi dell’ultimo secolo hanno trasformato la Laguna di Venezia in un “braccio di mare”: un fatto che mette a rischio la città e il suo ecosistema: l’allarme è lanciato dai Verdi che chiedono un immediato cambio di rotta. || Bisogna ricominciare il rialzo delle fondamenta di Venezia. E’ la proposta dei Verdi visto che un continuo sollevamento del Mose avrebbe un impatto fortissimo sull’attività del porto. E poi bisogna anche tornare a preoccuparsi della Laguna, perché i cambiamenti climatici rischiano di diventare una scusa se servono a nascondere gli effetti che gli interventi dell’ultimo secolo hanno provocato.Per secoli la Serenissima ha preservato la fragilità del suo bacino non solo dal Lido a Pellestrina con chilometri di opere di difesa dal mare, ma anche evitandone l’interramento con un’operazione ciclopica di deviazione delle foci di Sile, Brenta e Adige lontano dalla Laguna. Poi dalla metà del ‘900 le cose sono cominciate a cambiare. Secondo alcuni, se non si farà un porto off-shore, il continuo aumento di stazza delle navi mercantili, relegherà Venezia a un ruolo di secondo piano. Eppure all’orizzonte ci sono solo nuovi scavi in Laguna. – Intervistati GIANFRANCO BETTIN (CAPOGRUPPO VERDE PROGRESSISTA VENEZIA) (Servizio di Filippo Fois)


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