09/11/2023 BELLUNO – Toni accesi, minacce – neppur tanto velate – di ricorrere alle vie legali. Non è stato un consiglio comunale sereno quello che si è svolto ieri sera a Palazzo Rosso: l’immagine della giunta e della maggioranza offuscata da svarioni, inesattezze e confusione. || Oltre 5 ore e mezza di riunione, scambi roventi, su tutti quello fra l’assessore Franco Roccon e il consigliere Vignato, quest’ultimo reo di essersi proposto con un gestaccio al culmine di un momento di rabbia dopo ore di provocazioni che sarebbero giunte proprio dall’esponente di giunta. A richiamare l’ordine in aula il presidente del consiglio comunale, Luciano Bassi. Il capogruppo di Valore Comune, Mirco Costa prova a chiedere scusa all’assessore e all’aula. Roccon scuote la testa. Oggi la condanna dei gruppi di Belluno al Centro e di Fratelli d’Italia che stigmatizzano l’inqualificabile episodio e solidarizzano con l’assessore Franco Roccon il quale con una PEC protocollata questa mattina ha chiesto ufficialmente le dimissioni di Giuseppe Vignato. Neppure il tempo di archiviare la scena che sull’approvazione del bilancio consolidato la partita per Palazzo Rosso si fa amara. Come è noto, lo slittamento dell’approvazione del documento prevista per legge entro il 30 settembre ha causato il blocco delle assunzioni delle educatrici vincitrici del concorso bandito per il Nido Primavera. L’opposizione incalza: chi ha redatto quel documento? Paolo Gamba assessore al bilancio risponde che il lavoro è stato fatto dagli uffici e la sua affermazione, all’apparenza, pare definitiva e invece la consigliera Olivotto in dichiarazione di voto sferra il colpo finale rendendo noto il contenuto della determina del 16 giugno che svela l’affidamento a società esterna della redazione del bilancio consolidato. Volti imbarazzati e imbarazzanti sui banchi della giunta a cui si rivolge la consigliera Bettiol: “Se è così cosa ci faccio in quest’aula?”. (Servizio di Tiziana Bolognani)


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