07/11/2023 MESTRE – Strage del bus. «Alberto non si recò al pronto soccorso per questioni cardiache». L’avvocato della famiglia Rizzotto smentisce quanto rivelato da alcuni quotidiani. || “Nessun accesso ospedaliero per ipotetici problemi cardiovascolari”. Smentisce, così, quanto riportato da alcuni quotidiani l’avvocato Stilo, difensore della famiglia dell’autista Alberto Rizzotto che la sera del 3 ottobre ha perso la vita sul bus precipitato dal cavalcavia di Mestre insieme ad altre 20 persone. Negli articoli, si legge infatti che Rizzotto si sarebbe recato alcune volte al Pronto soccorso nelle settimane precedenti l’incidente lamentando malesseri che potevano essere riconducibili a problemi cardiaci. Ma, continua l’avvocato, “vi si è recato a giugno scorso per motivi che restano riservati ma che nulla hanno a che fare con i problemi al cuore. Tutta la documentazione sanitaria, conclude, è a disposizione della Procura e fa a parte del materiale dell’autopsia che entrerà anche nel nuovo esame al cuore e l’unica certezza in attesa degli esiti, ribadisce, è che Alberto è morto per la frattura del cranio provocata dallo schianto del bus al suolo”. Resta poi attesa sugli esiti delle altre perizie, in particolare, sull’assegnazione della consulenza sul bus, un’istanza per sollecitarla, l’ha depositata nei giorni scorsi proprio l’avvocato dei Rizzotto, convinto che la causa sia da cercare li, come né è convinto l’assessore Boraso intervenuto nella trasmissione Ring. (Servizio di Ilaria Marchiori)


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