30/10/2023 BELLUNO – La nefrologia e dialisi del San Martino di Belluno apripista in regione per tutta una serie di attività: da un lato la formazione, dall’altro la vicinanza ai pazienti bisognosi di emodialisi in un contesto di sanità di prossimità. || Sono trascorsi una manciata di minuti dalle 12.30. In una finestra dello schermo del computer del primario di nefrologia e dialisi del San Martino di Belluno compaiono Cinzia e Donatella, due infermiere dell’ospedale di Pieve di Cadore che hanno appena salutato gli ultimi pazienti della mattinata sottoposti a emodialisi. I valori delle terapie di ora in ora sono stati monitorati a distanza da un nefrologo a Belluno. Tutto è andato bene. E’ la potenza della telemedicina applicata alla branca della nefrologia che per i malati della provincia di Belluno significa poter ricevere le cure vicino a casa, o addirittura al proprio domicilio, evitando lunghi spostamenti. I parametri arrivano in tempo reale. Videocamere ad altissima risoluzione con un sistema audio integrato consentono di vedere i pazienti durante le quattro ore di permanenza necessarie per l’emodialisi ad Agordo e a Pieve di Cadore oppure a domicilio dove vengono seguite le dialisi peritoneali.11.430 emodialisi nei primi 7 mesi dell’anno per un totale di circa 100 pazienti, oltre 3.500 prestazioni ambulatoriali e 168 ricoveri il 40% dei quali da fuori provincia e regione. Un reparto, quello del San Martino, apripista in Veneto non solo per le prestazioni ma pure per il supporto in convenzione per attività didattica e interventistica all’ospedale di Castelfranco e per attività di tutor al Master in accessi vascolari per dialisi alla Scuola Sant’Anna di Pisa. – Intervistati ANDREA BANDERA (PRIMARIO NEFROLOGIA E DIALISI ULSS 1 DOLOMITI), GIUSEPPE DAL BEN (COMMISSARIO ULSS 1 DOLOMITI) (Servizio di Tiziana Bolognani)


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